La leggenda della Kantuta
cioé PICCOLA KANTUTA
C’erano una volta, moltissimo tempo fa, due re ricchi e potenti: Illampu governava con polso fermo le aride terre del nord, Illimani dominava le terre del sud, le fertili valli delle Yungas, dalle quali riceveva cacao, coca, e una gran varietà di frutti diversi. Entrambi erano nati sotto l’influsso di due stelle, magicamente legate al loro destino: Illampu ad un’immensa e brillante stella di luce bianca, Illimani ad un astro di luce bianca e risplendente. Entrambi avevano un figlio giovanissimo, Astro Rojo (Astro Rosso) era figlio di Illampu, e Rayo de Oro (Raggio d’Oro) era figlio di Illimani, chiamati così dal nome delle stelle apparse alla loro nascita.
Illampu, invidioso della stella brillante del suo vicino, decise di distruggere Illimani, e gli dichiarò guerra. Illimani, incollerito, decise che l’arroganza del suo vicino meritava una lezione. Entrambi i popoli cominciarono a prepararsi alla guerra, trascurando di insegnare ai figli l’amore del prossimo, e tralasciando di raccogliere, benedicendo la terra, i frutti della messe.
La battaglia tra gli eserciti nemici fu aspra e crudele. Vi furono innumerevoli vittime, e anche i due i sovrani caddero, e furono trasportati moribondi alle loro capitali.
Nelle rispettive regge, Astro Rosso e Rayo de Oro cercarono invano di far ragionare i sovrani, che, pur moribondi, lungi dal mostrarsi ragionevoli e riconoscere il loro errore fatale, costrinsero i figli a giurare di vendicare l’umiliazione che avevano appena subito. Morti i due re, di nuovo gli eserciti si scontrarono in battaglia, nonostante i tentativi dei due giovani di evitarlo, e moltissimi furono i morti e i feriti. Cessarono di combattere solo quando i due giovanissimi monarchi si videro costretti a combattere uno contro l’altro. Entrambi si ferirono reciprocamente e mortalmente nello stesso tempo, uno con la freccia e l’altro con la fionda.
I due giovani si fecero portare uno vicino all’altro, pronunciarono parole di generoso e reciproco perdono, e si abbracciarono. In quel mentre, dal seno della terra sorse una immensa figura di donna. Era il genio della terra, ossia la Pachamama, che disse così: – Punirò l’orgoglio dei vostri genitori. Guardate!
Le stelle simbolo di Illampu e di Illimani precipitarono vertiginosamente sulla terra, incuneandosi sulle rocce delle Ande. – In quanto a voi – aggiunse la Pachamama – figli innocenti, diventerete simbolo di un popolo che vivrà qui in futuro e che prenderà a bandiera i colori rosso e giallo unendoli al verde che indica speranza.
Le due montagne più alte, Illampu e Illimani, continuavano a ostentare le loro cime elevate come se stessero ancora combattendo per continuare la loro vecchia rivalità, e piangevano la loro colpa con l’eterno disgelo delle loro nevi. Le acque prodotte da tale disgelo fecondarono la terra che custodiva la tomba dei due principi riconciliati. Le acque delle due montagne compirono il miracolo, e sopra la leggendaria tomba crebbe una pianta verde dai rami ritorti che sembravano abbracciarsi. A primavera, la pianta si coprì di calici di colore rosso e giallo, i colori discesi dalle stelle di Astro Rosso e Rayo de Oro, che formarono un bel tricolore con il verde delle foglie.
Il popolo che prese a emblema la Kantuta, é il popolo boliviano, ecco perché la bandiera boliviana porta i colori verde, giallo, e rosso.